Messaggi flash e pensieri

01/03/2012: Addio grande uomo! :'(

Racconto di Paola F.

Il gatto verde di Paracelso

Un giorno, mentre sistemava la soffitta, M.E.C. trovò un baule di legno che non riconobbe come suo, e decise quindi di portarlo in redazione...la cosa si presentò subito difficile a causa delle notevoli dimensioni dello stesso, pertanto chiese aiuto al robusto Lucio, che, a dispetto dei suoi gusti delicati, era dotato di una notevole muscolatura. A fatica, i due trascinarono il misterioso baule al piano terreno e riuscirono a caricarlo sul furgoncino che Lucio aveva noleggiato all'uopo. Giunti in redazione, ci fu una riunione per decidere cosa farne, il dottor Cozza, dopo un attento esame, avendo escluso categoricamente che detto baule potesse contenere esplosivi o altre spiacevoli sorprese, diede il permesso di aprirlo e, con un pretesto, si ritirò prudentemente in bagno. Anne Barbera, si assunse la responsabilità di far saltare i lucchetti ormai arrugginiti, con la vigorosa collaborazione di Lucio.

Mentre sollevavano cautamente il coperchio, dal pertugio cominciò ad uscire un gas verde che si materializzò in un grosso gatto dello stesso colore. Poiché il felino non sembrava particolarmente pericoloso, il dottor Cozza decise di riaffiorare, mentre Stranamore cercava di intavolare una conversazione amichevole con l'eccentrico essere ma un fraterno –"ciao bel micio, come va?" – ebbe come risposta uno sconcertante " fatti un set di samsonite di fatti tuoi" poi, rivolto ad Elisabetta l'essere sbottò: - sono secoli che non mangio decentemente, solo polvere e qualche insetto: portami salmone ai ferri, una trota ed una bistecca al sangue! scattare! - Elisabetta, intimorita, si fiondò al supermercato e poi nello pseudocucinotto della redazione e ne riemerse con derrate alimentari sufficienti per l'intero staff. Il "gatto verde" si dedicò ad una scrupolosa ripulitura dei piatti, poi, con un'espressione più benevola e soddisfatta, si accoccolò su un divano e si presentò:- sono WYfdc'smsjlduiiowe vengo da un'altra dimensione, voi mi definireste un "demone" ma nel mio mondo sono assolutamente normale. Secoli fa un pazzoide, Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim,…e non guardatemi con quegli occhi da pesce lesso! è quello che voi chiamate Paracelso!.. il pazzoide, dicevo, riuscì per caso a portarmi in questa dimensione e, per la verità stringemmo amicizia. Posso rivelarvi che molte sue teorie le ha elaborate grazie a me, soprattutto in campo farmacologico… L'accordo era che sarei rimasto con lui fino alla sua morte e poi sarei tornato a casa mia… non stupitevi, il tempo per noi scorre in maniera differente, nel mio mondo, in realtà, sono trascorsi solo pochi mesi da quando me ne sono allontanato… Quando stava per ricevere visite o quando usciva di casa, per evitare domande imbarazzanti, o io entravo in un alambicco o mi rinchiudeva in questo baule… Quel maledetto giorno, nella locanda di Salisburgo, il mio alambicco si era rotto, Philippus mi chiuse nel baule ed uscì, bevve un po' troppo, tornando in camera inciampò e ruzzolò sulle scale battendo la testa ma si rialzò e, con l'aiuto di una serva, tornò in camera e si addormentò: non si svegliò più, i suoi beni furono dispersi e questo baule fu spostato innumerevoli volte… Nessuno riuscì ad aprirlo, tutti pensavano ad un incantesimo, ma si trattava solo di lucchetti particolari… comunque ora la ruggine ha risolto il problema e, comunque, un flex avrebbe fatto altrettanto…. Non vi stupite che io sia così aggiornato: non potevo uscire fisicamente, ma la mia mente vagava per il mondo, noi siamo telepatici… come anche i gatti del vostro universo, d'altra parte sono le creature a noi più simili…probabilmente i discendenti di qualche viaggiatore proveniente dal mio mondo e di una creatura terrestre… Beh! ora, se madame Barbera e madame de Campo volessero essere così gentili da uscire a comprare un alambicco, un po' di aspirina, un po' di zolfo e un litro di terebinthos …é volgare trementina per gli ignoranti… lasciamo perdere l'incenso che serve solo a far scena, io me ne tornerei a casa…

Zanza, che fino a quel momento era rimasto con Stranamore ad ascoltare l'insolito monologo con mascella cascante, si riprese e da responsabile dell'informazione fece chiedere da Stranamore un'intervista al visitatore, in attesa che le due incaricate procurassero gli ingredienti richiesti. WYfdc'smsjlduiiowe graziosamente acconsentì e descrisse un mondo gassoso dove gli abitanti potevano assumere a piacere sia la forma gassosa sia quella solida e dove la tecnologia era perfettamente inutile, poiché le straordinarie capacità mentali degli abitanti potevano materializzare e smaterializzare il necessario, con un procedimento che sulla terra sarebbe definito "magico". Ciò consentiva loro di viaggiare per gli universi assumendo di volta in volta l'aspetto fisico e le nozioni necessarie per sopravvivere… l'unica limitazione era che, fuori dal loro universo, le loro facoltà erano limitate… Zanza stava già progettando uno scoop mondiale, anche perché Stranamore aveva fotografato l'insolito ospite, nel frattempo, Anna ed Elisabetta erano tornate con gli ingredienti necessari, e WYfdc'smsjlduiiowe si ritirò nello pseudocucinotto con un cortese -scusate e grazie di tutto!- mentre lo staff della redazione si attivava per preparare l'eccezionale servizio: la documentata

intervista ad un essere alieno e senziente. Dal cucinotto si sentirono provenire un botto e uno spicinio di suppellettili infrante, un fumo maleodorante invase l'aria ed infine si udì un forte risucchio d'aria… Quando Lucio Gel osò affacciarsi alla porta scorrevole trovò il locale devastato e bruciacchiato dallo scoppio e nessuna traccia dello strano ospite, salvo un messaggio scritto sulla lavagnetta per gli appunti: "addio e grazie! WYf c'smsjlduiiowe".

Mentre M.E.C e gli altri cercavano di porre rimedio ai danni provocati dall'esplosione, Stranamore trasferì le foto sul pc, mentre Zanza preparava il servizio corredato da una effettivamente improbabile foto:


1 commento:

  1. ma graziiiEee! sono appena rientrata ed ho trovato penna e segnalibro
    appena finito in mezzo all'ultimo di Pratchett.(il prodigiso maurice)

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